Benedetti Valeria. Io filo
@ Senza NomeART CITY Bologna 2023
Questa serie di opere rappresenta un ciclo duale che agli antipodi trova i riferimenti della diade madre figlio, così come quella dell’artista nei confronti della sua opera.
Il simbolismo che viene rappresentato secondo 5 tappe distinte che si differenziano come nascita, legami, aspettative, sofferenza e morte, è estrinsecamente saldato al materiale della corda.
Mitologicamente questo tipo di materiale era considerato di grande importanza poiché rappresentava il filo del fato di ogni uomo mortale. La lunghezza dei fili prodotti può variare, esattamente come quella della vita degli uomini, ma anche intrecciarsi, come nei legami, o sfilacciarsi, come nelle aspettative. All’artista, che rappresenta qui il potere generatore dell’opera in potenza e divenire è rimandata l’analogia con le tre figure mitologiche che gestivano il fato degli uomini: Cloto, l’"io filo", che appunto filava lo stame della vita; Lachesi, "destino", che lo avvolgeva sul fuso e stabiliva quanto del filo spettasse a ogni uomo/opera; Atropo, "inflessibile", che, con lucide cesoie, lo recideva, inesorabile.
Alla madre, così come all’artista è affidato l’arduo compito della procreazione, che in questa sede, viene sentito, vissuto e rappresentato come un binomio composito di indissolubili intenti primordiali.
La nascita di una vita, la nascita di un opera d'arte . L'opera, l'artista.. La madre, il figlio
Orari di apertura ART CITY Bologna:
27 gennaio h 15-2 | 28 gennaio h 10-2 | 29 gennaio h 10-1 | 30,31 gennaio,1,2 febbraio h 15-1 | 3 febbraio h 15-2 | 4 febbraio h 10-2 | 5 febbraio h 10-1